LA NOSTRA STORIA
Nel 1999 un gruppo d’amici, alcuni dei quali avevano lavorato in Mozambico, entra in contatto con alcune realtà Mozambicane e manifestano il proposito di creare un’associazione di volontariato che abbia come finalità la realizzazione di piccoli progetti a sostegno delle comunità disagiate presenti nel paese.
Nasce così l’associazione “Amici del Mozambico” che, come recita lo statuto, si prefigge di far conoscere la Società, i Costumi e la Cultura Mozambicana attivandosi per:
Promuovere e realizzare progetti culturali, di formazione professionale, sociali ed economici rivolti all’infanzia, ai giovani, alle donne, alle fasce deboli, alle vittime della guerra con l’obiettivo di favorire lo sviluppo nei vari settori d’attività lavorative e artigianali sostenibili e autonome;
Promuovere e realizzare azioni di sostegno per lo sviluppo delle istituzioni scolastiche, sanitarie e d’organizzazione sociale, culturale, artistica e sportiva;
Favorire lo scambio di studenti, giovani e altre fasce di popolazione per incentivare l’approfondimento reciproco della cultura, della lingua, delle tradizioni per una crescita e un arricchimento reciproco;
Sostegno ai bambini Mozambicani favorendo anche le adozioni a distanza;
Promozione, incremento e diffusione del commercio equosolidale;
Raccolta di fondi per famiglie e popolazioni Mozambicane che versano in condizioni di disagio, emergenza o emarginazione sociale.
TESTIMONIANZE
VIAGGIO DI ELENA E FRANCESCA
Grazie al supporto dell’Associazione Amici del Mozambico, ad Agosto del 2018 abbiamo deciso
di andare in missione per un mese a Inhassoro,una cittadina sul mare a sud del Mozambico.
La nostra giornata tipo prevedeva la mattinata intera all’asilo come supporto attivo per le insegnanti, mentre il pomeriggio, dopo aver fatto un po' di lavori socialmente utili,
andavamo al collegio/orfanotrofio dai ragazzi più grandi per aiutarli a fare i compiti.
Durante la nostra permanenza, data l’assenza di cartelloni, libri e stimoli visivi, abbiamo deciso di dipingere le pareti delle aule dell’asilo disegnando i mezzi di trasporto, le vocali, i vestiti, le forme geometriche, i paesaggi tipici africani. Inoltre abbiamo creato dei giochi da tavolo per i bambini da poter utilizzare nei momenti liberi come la tombola degli animali, diversi memory e le carte montessoriane. Elena, in quanto aspirante maestra, ha poi deciso di realizzare un quaderno didattico per gli alunni di 3-4 anni che le maestre avrebbero potuto utilizzare nel nuovo anno scolastico. Con i soldi che poi abbiamo raccolto alla cena di beneficenza fatta prima di partire, abbiamo deciso di comprare dei computer per le scuole e delle coperte da dare agli anziani più poveri che vivono nelle periferie di Inhassoro.
Ci sono particolarmente rimasti impressi l’accoglienza dei mozambicani, il loro sorriso sempre stampato sul volto, la loro voglia di ballare, cantare e gioire. Due persone squisite, Caterina e Don Pio, nonché fondatori della Missione, sono stati per noi una testimonianza di vita, ci hanno trasmesso valori e riempito di racconti sulla loro vita donata al prossimo e sul loro servizio in Africa.
È stata un’esperienza stupenda ma soprattutto toccante e significativa che ci è servita non solo per aiutare chi aveva più bisogno di noi ma anche per crescere e maturare.
VIAGGIO DI NICOLETTA
Avete presente il significato della parola accoglienza?
Ecco, è la prima cosa che si percepisce appena entri in questo continente.
Di seguito arriva anche un bello schiaffo morale, e la
consapevolezza di quanto siamo lamentoni e sempre insoddisfatti di ciò che abbiamo.
A Marzo del 2018, grazie al supporto dell'Associazione, sono partita.
Il mio viaggio è durato 3 mesi fra Mozambico, Tanzania e Kenya.
Le prime tre settimane le ho trascorse ad Inhassoro, con Caterina e Don Pio, colonne portanti della missione.
Ogni mattina mi recavo all’asilo per aiutare le maestre nella preparazione delle attività e della gestione del pranzo.
Quest’ultimo non immaginatevi il classico piatto completo, con il giusto rapporto calorico, che magari può fornirvi la mensa all’interno di un asilo. Bensì, ciascun bambino, ogni giorno
mangiava solo Papinja, un composto di farina di grano turco, olio e zucchero.
Il pomeriggio, con alcune ragazze del collegio, teletrasportavamo
un po’ di Romagna in quel di Inhassoro, creando tagliatelle e piadina.
Il mio viaggio è proseguito inserendomi in altri progetti, tramite altre organizzazioni no profit.
Conserverò al meglio tutta la positività che ho assaporato in quei mesi,
come un barattolo di marmellata, ma senza scadenza.
VIAGGIO DI SOFIA E ANNA
Siamo partite il 16 Luglio del 2019 con direzione Inhassoro, per Anna era la prima volta e
per Sofia la seconda…le aspettative, i pensieri, l’entusiasmo erano diversi ma in entrambi i casi l’emozione era tanta.
Ci hanno accolto Caterina e Don Pio, e ci hanno fatto sentire subito come a casa ed è stato proprio insieme a loro che abbiamo deciso come utilizzare i fondi raccolti durante la cena fatta a Faenza prima di partire.
In primo luogo, dopo aver aiutato quasi tutte le mattine le maestre nella gestione dell’asilo, abbiamo pensato di contribuire offrendo a tre di loro l’opportunità di partecipare ad un corso di formazione
della durata di un anno presso Maxixe.
In secondo luogo abbiamo contribuito alla costruzione di una casa per due fratelli orfani che vivono ospiti nell’internato della Missione, Josè e Charla. Infatti Josè diventerà a breve maggiorenne e avrà bisogno di una casa da cui ripartire riprendendo in mano la sua vita.
Infine siamo state ospiti del vescovo di Beira per un week end. Lì abbiamo avuto modo di vedere come i soldi raccolti in occasione del ciclone Idai di Marzo siano stati investiti per la ricostruzione del tetto di due aule della scuola secondaria Sao Josè del quartiere di Munhava di Beira.
VIAGGIO DI BEATRICE E MICHELA
Durante la nostra permanenza di un mese a Inhassoro, abbiamo svolto alcune attività. Parte delle nostre giornate è stata dedicata alla pittura di due aule facenti parte dell’asilo e alla rivivacizzazione di altri due ulteriori asili che si trovano a Mocoquene e a Localidade.
Abbiamo utilizzato disegni che potessero essere comunque utili a livello didattico per i bambini facenti parte dell’asilo, come animali, o per esempio la rappresentazione dei colori e un abc dario.
Oltre a questa attività, insieme agli animatori del posto, abbiamo organizzato delle attività pomeridiane per intrattenere i ragazzi e i bambini durante le vacanze scolastiche, in due diverse zone : un gruppo si trovava all’interno della missione e un ulteriore gruppo era invece a Mocoquene, zona leggermente più povera rispetto alla prima.
Prima delle partenza abbiamo organizzato due cene per raccogliere fondi destinati alla missione. Parte dei fondi è stata utilizzata nella realizzazione di un’abitazione per una ragazza orfana di nome Fatima, la quale alloggia nel collegio della missione.
La casa è stata costruita su un terreno ereditato dalla ragazza stessa e da sua sorella, la quale andrà a vivere insieme a lei non potendosi permettere un’abitazione dignitosa con i propri guadagni.
Infine abbiamo trascorso quasi tutti i pomeriggi al termine delle lezioni scolastiche insieme ai ragazzi dell’internato rendendoci disponibili per aiuto compiti.
Siamo soddisfatte di ciò che è stato, sicuramente rifaremo altre esperienze di questo tipo, non tanto per ciò che abbiamo fatto noi, ma per le persone fantastiche che abbiamo conosciuto, dalle più piccole alle più grandi tutte splendide e piene di energia.
Non dimenticheremo mai i loro canti, le loro danze e i loro sorrisi.